Il tavolo di decostruzione della visione antropocentrica, coloniale e patriarcale dell’ambiente è stato sicuramente un tavolo interessante, che sentivamo necessario inserire nel contesto del meeting perché era fondamentale attivare nuovi punti di vista, iniziare a ragionare e a comprendere come l’intersezionalità delle lotte vada costruita anche partendo dal riconoscimento dell’intersezionalità delle discriminazioni che vanno a sostenere la struttura della società capitalista che trae profitto dai corpi e dai territori.
È stato un tavolo denso, che non ha pretese di immediata messa in pratica dei discorsi fatti, ma che dalle domande ha fatto scaturire altre domande, per iniziare a scalfire quel muro di privilegio che mantiene in stato di sfruttamento i corpi individuati come “diversi” dal gruppo dominante.