Cosa vogliamo

Manifesto programmatico in 10 punti

1. Sappiamo che la crisi climatica è qui e ora e che per affrontarla servono misure radicali e immediate. Le azioni de* singol*, sebbene importanti, non bastano, servono movimenti in grado di rivoluzionare il sistema in cui viviamo.

2. Vogliamo che le multinazionali del fossile e il sistema finanziario che le appoggia cessino le loro devastanti attività e che paghino i danni causati al pianeta.

3. Sappiamo che non ci può essere giustizia climatica senza giustizia sociale e che una reale transizione ecologica deve passare dalla redistribuzione delle ricchezze e da un reddito universale.

4. Dobbiamo colpire i punti nevralgici del sistema estrattivista che ci opprime, attraverso mobilitazioni di massa e azioni dirette. Dobbiamo mettere in gioco i nostri corpi per bloccare, sabotare e distruggere l’apparato che i nemici della vita mettono in campo.

5. Crediamo che la lotta climatica debba essere transfemminista, antirazzista, antifascista, antiabilista e antispecista. L’intersezionalità si concretizza nella messa in atto di pratiche di cura e conflitto radicali e comuni.

6. Crediamo che vadano tutelate tutte le forme di vita senza distinzione alcuna, viviamo tutt* in profonda simbiosi all’interno dell’ecosistema mondo.

7. Sappiamo che il Covid-19 è parte integrante della crisi climatica, causato dalla distruzione degli ecosistemi e dalla predazione delle forme di vita. Dobbiamo opporci all’uso che il capitale sta facendo di questa pandemia come acceleratore dei processi di sfruttamento, controllo e devastazione.

8. Crediamo che l’accesso alla sanità e alle cure siano diritti inviolabili di ogni individuo senza distinzione alcuna e che non sia più accettabile dover scegliere a chi garantire le cure. All’idea di malattia come rottura del legame sociale vanno contrapposti il potenziamento e la territorializzazione della sanità pubblica, falcidiata da decenni di tagli, e le pratiche di cura comune.

9. Crediamo che le assemblee siano il momento di decisionalità di questo spazio politico e che debbano vivere assieme a momenti di azione diretta e mobilitazione. L’azione territoriale e l’orizzontalità devono essere punti fondanti del nostro agire, all’interno di una prospettiva europea e globale.

10. Sappiamo che la crisi climatica è il prodotto di un sistema irriformabile. Il cambiamento non può essere cercato nelle sue istituzioni, nelle liste elettorali, nei governi nazionali o internazionali. Il cambiamento è nelle lotte, nell’autonomia dei movimenti, nel rovesciamento del sistema e delle sue articolazioni. Il capitalismo va fermato ora, è tempo di rivoluzione.